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Il Parco Dora

IL PARCO DORA: POSTINDUSTRIALE E UNICO NEL SUO GENERE

Guida per scoprire le unicità del Parco Dora

Il Parco Dora di Torino è un gioiello bellissimo e spesso sottovalutato, che offre una serie di attrattive degne di nota. Dalla sua storia, al relax tranquillo, agli eventi di ogni genere che si tengono in quest’area. Scopriamo insieme cosa ha da offrire ai suoi cittadini questo inusuale parco postindustriale.

Il Parco Dora: Postindustriale e unico nel suo genere, è un parco pubblico situato nel cuore di Torino e inaugurato tra il 2011 e il 2012. Prende il nome dal fiume Dora che lo attraversa, e copre un’area di circa 456.000 mq. Ampi prati verdi, campi da gioco e impressionanti opere d’arte di artisti di strada.

il parco dora: postindustriale
Murales Parco Dora

La storia del parco risale al XIX secolo, quando faceva parte di un sito industriale di estrazione del carbone, attivo fino al 1981. In quest’area c’erano dei grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin.

Soprattutto all’inizio, quando venne inaugurata una prima parte nel 2011, il parco non è stato gradito da tutti. Troppo ferro, troppo cemento. C’è chi ancora oggi fatica a catalogarlo come parco verde.

Di fatto però, negli anni si è ampliato, fino a diventare per la città un vero e proprio polmone verde. Sempre più luogo di aggregazione, dove poter passeggiare, giocare, rilassarsi e praticare sport.

Io adoro questo parco. Qui ho fatto i primi passi da runner, anche se poi con il tempo, ho scoperto che facevo solo joggin. Qui ho portato mia figlia a fare picnic all’ombra di alberi “veri”, e a scorrazzare con la bici. Qui ho trovato il fresco nelle serate estive di Torino.

il parco dora: postindustriale
Piloni del Parco Dora

Le aree del Parco Dora

Il Parco è strutturato in diverse aree che prendono il nome dagli stabilimenti produttivi che un tempo vi sorgevano.

In una prima parte più a ovest, nella zona chiamata Ingest, a ridosso della chiesa Sacro Volto, c’è un’ampia area verde e un giardino acquatico.

Si tratta di profonde vasche, realizzate utilizzando i plinti e le strutture in calcestruzzo dei laminatoi Fiat che occupavano l’area prima della trasformazione. A seconda di quanto piove, le vasche sono più o meno colme, ed è facile intravedere rane e grossi pescioni rossi.

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Giardino Acquatico

Oltre al giardino acquatico, la zona Ingest prevedeva un “hortus conclusus”, un giardino che avrebbe dovuto accogliere varie specie vegetali. Avrebbe, perchè l’hortus coclusus ha avuto una brevissima vita. Forse poco curato sin da subito, o forse vittima di facile vandalismo, oggi rimane soltanto erbaccia incolta e la struttura esterna che doveva contenerlo.

Quest’area è collegata al resto del parco con una suggestiva e utilissima passerella. Questo percorso permette di attraversare una grossa e trafficata via cittadina ed arrivare direttamente all’area centrale del parco, ex lotto Vitali.

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Passerella

Questo è il lotto che ospita la tettoia centrale. Fulcro del parco, è teatro di grandi eventi tra i quali ad esempio il famosissimo Kappa Future Festival e l’ultima edizione di Terra Madre. Ai lati della tettoia troviamo gli imponenti piloni delle ferriere alti 30mt, che in questo parco postindustriale rappresentano alberi.

Sotto la struttura centrale si trova uno spazio multifunzionale attrezzato con campetti da gioco per il calcetto, il tennis, la pallavolo e la pallacanestro, nonché un’area molto ben studiata per gli amanti dello skate.

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Tettoria Parco Dora

Andando verso est, incontriamo una prima grande area verde che ingloba il fiume Dora, in quello che era il lotto Michelin. Quì si trova ancora oggi la Torre Evaporativa, che un tempo serviva a refrigerare l’acqua utilizzata per il funzionamento di una turbina.

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Ponticello Parco Dora

Se si prosegue ancora, c’è un’ultima zona del parco, terminata in verità solo nel 2021, dove si susseguono larghi viali pedonali e aree gioco. Questo è il lotto Valdocco, che costeggia l’ultimo tratto di Corso Mortara per poi arrivare fino alla contestatissima Rotonda Baldissera.

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Ponte Iron Valley

Nella sua totalità, il Parco Dora nasce come parco culturale dedicato alla Torino industriale. L’Iron Valley è un autentico museo a cielo aperto volto a rappresentare la storia del passato produttivo e sociale di Torino. Il contesto geografico e storico dell’ottocento. L’età del ferro e dell’acciaio. La successiva dismissione industriale e la contemporanea rigenerazione.

Ed è proprio la sua contemporaneità a rendere unico il Parco Dora. Con i suoi murales, i suoi giovani e meno giovani, con i suoi sportivi e i suoi artisti. Con la capacità di rilassarti e di stupirti allo stesso tempo.

E’ un parco diverso dal solito che vale sicuramente la pena di frequentare. Di quei Viaggi nel Tempo chè è un piacere compiere. Io l’ho vissuto tanto, in lungo e in largo. E lo amo moltissimo!

Qualche cenno storico in più: MuseoTorino

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