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ALLA SCOPERTA DELLA TORINO SOTTERRANEA

Mai avrei pensato che fare il turista nella propria città fosse così emozionante! Eppure succede anche questo.

Questa volta ci siamo immersi in una Torino Sotterranea, fatta di storia e coraggio. Di cronaca e ingegneria. Un tour che ci ha portato a scoprire o “riscoprire” pagine importanti della storia di Torino.

Pietro Micca e la Cittadella

Avete mai sentito parlare della Cittadella di Torino? Si tratta di una fortezza pentagonale del XVI secolo, posta sul perimetro della cinta muraria sud-occidentale della città di allora, e di cui oggi, purtroppo, rimane ben poco. Nel 1800 Napoleone ne ordinò la demolizione, ma i suoi tunnel sotterranei sono sopravvissuti e già agli inizi del 1900 sono stati portati in parte alla luce. Nel 1958 la Città di Torino, il Genio Civile e l’Esercito Italiano, hanno finito di recuperare i 14km di gallerie, di cu oggi 9km sono percorribili.

torino sotterranea
Pianta della Cittadella

Proprio la fitta rete sotterranea della cittadella, ha permesso ai Sabaudi di respingere l’esercito franco-spagnolo nella famosa battaglia del 1706. Protagonista indiscusso della notte tra il 29 e il 30 agosto del 1706, è stato il minatore Pietro Micca, a cui oggi è dedicato il museo di superficie.

Il tour, organizzato dalla Somewhere tours events, ha inizio con una prima veloce visita al museo. I dovuti cenni storici e la spiegazione del funzionamento delle gallerie di difesa. Un fitto labirinto sotterraneo posto al di fuori dei bastioni della Cittadella. Due livelli di Gallarie Capitali che si irradiavano verso l’esterno, e una Galleria Magistrale che correva lungo il fossato per collegarle. Altre Gallerie Secondarie o di Contromina, contribuivano a comporre questo sistema di difesa all’avanguardia e, a ragion veduta, di efficacia indiscussa.

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Sistema delle Gallerie

E allora giù, ci siamo calati nella Torino Sotterranea, fatta di cunicoli bassi e stretti, di gradini impervi, di mistero e luce soffusa. Siamo tornati in un attimo a quella notte del 1706, quando l’eroico piemontese Pietro Micca, si sacrificò facendo saltare una mina e bloccando così l’avanzata dell’esercito invasore. Con quel gesto permise alla Cittadella di rimanere inviolata, e di fatto segnò la svolta definitiva del conflitto.

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Galleria sotto la Cittadella

Le Nuove

Altro giro altro regalo. E così, risaliti in superficie, ci spostiamo verso la seconda tappa del tour. Il carcere delle Nuove, in Corso Vittorio Emanuele II. Ormai in disuso, questo complesso carcerario è stato attivo fino alla fine degli anni ’80. Anche qui scendiamo in basso. A 18 metri di profondità troviamo un ricovero antiaereo, casualmente riscoperto nel 2010 e reso accessibile ai visitatori. Qui sotto, durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, trovavano rifugio fino a 800 dei 1400 detenuti del carcere.

Tra il 1940 e il 1945, i numerosi bombardamenti degli alleati, misero a dura prova i cittadini torinesi, che proprio in quegli anni costruirono sparsi per la città più di 40 bunker antiaereo. Ancora oggi, può capitare che si trovino vecchi rifugi sotterranei. L’ultimo è stato portato alla luce qualche mese fa durante gli scavi per la costruzione della Città della Salute di Torino.

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Bunkera antiaereo

Gli infernotti e la cronaca nera

Gli infernotti nascono inizialmente nelle campagne piemontesi. Erano in sostanza dei buchi scavati nella pietra arenaria da coltivatori e allevatori, che li utilizzavano per conservare vino e cibo a temperature adeguate. Venivano predisposti appositi alloggiamenti per il ghiaccio, che creavano di fatto delle piccole ghiacciaie private. Era l’epoca in cui non esistevano ancora i frigoriferi, e il ghiaccio, forniva l’unica refrigerazione possibile.

Ma successivamente agli infernotti di campagna, nascono anche gli infernotti di città. Cantine sotto le cantine. In Città gli infernotti hanno avuto gli utilizzi più disparati. Non si parla più solo di dispense, ma di carceri, di rifugi improvvisati, di nascondigli per criminali e dissidenti. Di vere e proprie gallerie utilizzate come via di fuga dai carbonari.

E poi diventano teatri per fatti di cronaca nera. Come ad esempio l’omicidio di una bambina di 5 anni, che venne uccisa nel 1902 con 16 coltellate da un giovane con disturbi mentali. Il suo corpo fu ritrovato nell’infernotto costruito sotto il Palazzo Saluzzo Paesana, in Via della Consolata numero 1.

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Infernotto sotto Palazzo Saluzzo Paesana

Le ghiacciaie di Torino

E per finire il giro della Torino Sotterranea, non potevano mancare le ghiacciaie del centro. Sotto il  quadrilatero, famoso quartiere della movida torinese, si trovano 2 grossi ipogei che permettevano di accumulare il ghiaccio e la neve dei mesi invernali. La forma conica con sfogo sottostante, favoriva il deflusso dell’acqua sciolta, contribuendo così al mantenimento del ghiaccio per un tempo più prolungato. Vi si accede attraverso il parcheggio sotterraneo di Piazza Emanuele Filiberto, e tra una macchina e l’altra, c’è un corridoio che ti catapulta, come fosse una macchina del tempo, nel 1845, anno in cui vennero costruite.

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Ghiacciaia sotto il quadrilatero

Ragazzi, è stato un Viaggio nel Tempo da ricordare. Affascinante ed emozionante. La nostra guida ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nella riuscita del tour. Grazie Antonio!

Questo percorso ci ha fornito molti spunti interessanti. Ci ha incuriosito e spinto a cercare approfondimenti. Torino è una città fantastica. Tutta da scoprire. E farlo piano piano, partendo dal basso, è davvero la strada migliore!

CONSIGLI DI VIAGGIO

  • Il tour della Torino Sotterranea organizzato dalla Somewhere tours events, ha la durata di 3 ore abbondanti. Noi siamo andati con Beatrice di 9 anni che ha retto bene per la prima metà del percorso. La sua attenzione poi è comprensibilmente scemata. Tenetene conto se viaggiate con bambini. Non adatto comunque ai più piccoli.
  • Il tour si può fare anche in orari diurni, ma di sera acquista sicuramente più fascino.
  • Costo di 32€ a biglietto. Tutte le info sul sito Somewhere, dove si trovano anche tutti gli altri tour da loro organizzati. I più famosi sono quelli della Torino Magica e della Torino Gialla.

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