Il Montenegro, stato indipendente dal 2006, delle dimensioni del Piemonte circa, è stata, per gli italiani, una tra le mete alternative dell’estate 2023.
In primavera, non appena ci sono state confermate le ferie sul lavoro, ho iniziato a cercare la località balneare per le nostre vacanze estive. Impresa titanica. Prezzi da urlo in qualunque posto. Dal nord al sud Italia. Tutto inavvicinabile.
E quasi scoraggiata e rassegnata a ridurre a una le nostre già risicate 2 settimane di ferie, mi sono imbattuta nel Montenegro. Ma vendi un po’ che prezzi interessanti. E anche se il viaggio si annunciava da subito un po’ impegnativo, prenoto traghetto e alloggio spendendo quello che avrei speso in qualsiasi altro posto per la metà del tempo. La vacanza low cost che cercavo!
Oggi sono di ritorno dalle nostre agognate ferie, ed è tempo di raccontarvi un po’ di questo piccolo stato, che accoglie il turista ancora un po’ a muso duro.
Come prima cosa sfatiamo un mito: è veramente così economico andare al mare in territorio balcanico? La mia risposta è “ni”. Vi ho già detto che tra traghetto e alloggio per 2 settimane abbiamo affrontato una spesa contenuta. Circa 1.400€ in tutto. Ma a dir la verità, almeno per quanto riguarda la zona costiera, i prezzi sono allineati a quelli che si possono trovare in una qualsiasi città italiana. Magari un po’ meno di quello che si può trovare in zone balneari in piena estate, ma è tutto rapportato ai servizi offerti.
Abbiamo trovato un mare splendido, anche se sempre con fondali sassosi. Ma le spiagge, solitamente piccole e non sempre pulitissime, decisamente affollate. Batterie di ombrelloni con zero spazio vivibile attorno. E spazi di spiaggia libera, dove fai fatica a metter giù un asciugamano.
Il consiglio è sicuramente quello di andarci in un periodo diverso dalle settimane centrali di agosto. Notoriamente le più frequentate un po’ ovunque.
Il maggior problema che abbiamo riscontrato è stato quello della viabilità. Il Montenegro non ha autostrade. Il che significa sicuramente nessun pedaggio. La benzina è anche un po’ meno cara che in Italia. Ma affrontare l’unica strada costiera per spostarsi da una città all’altra, è stato un vero incubo. Code interminabili a qualsiasi ora e tempi di percorrenza triplicati. Un esempio per tutti: per percorrere 73 km, ci abbiamo impiegato 4 ore e 20 minuti, anche se maps ci dava inizialmente “soltanto” 1 ora e 41 minuti.
Capite quanto può diventare frustrante affrontare qualsiasi spostamento. Motivo per cui, gioco forza, abbiamo ridotto di molto le nostre gite. Quando ci siamo mossi, abbiamo fatto una preventiva sessione di yoga. Poi ci siamo muniti di una buona dose di pazienza, acqua, viveri, etc…
Un po’ meglio, se ci si sposta verso l’entroterra, con strade meno battute dai turisti e dagli stessi montenegrini in vacanza.
Ma a proposito di turisti. E’ bene dire che ancora non ci sono orde di italiani ed europei. C’è molto turismo locale. Probabilmente quelli che vivono lontani dal mare in estate si spostano verso la costa. Molti serbi. Moltissimi albanesi. Sicuramente uno stato che si prepara a potenziare le strutture ricettive, in vista di una possibile quanto mai desiderata entrata in Unione Europea. Purtroppo ancora poca attenzione all’inquinamento paesaggistico. Abbiamo visto moltissimi ecomostri lungo incantevoli spiagge.
Ma veniamo alle note positive. Nonostante abbia detto che l’accoglienza montenegrina non è delle più calorose, abbiamo avuto il piacere di incontrare la Signora Maria, che è l’eccezione che conferma la regola. La nostra host ci ha acconto con grande affetto. Caffè turco e Rakija (tipico liquore dei balcani) e un appartamento da sogno. Un terrazzo che ci ha permesso di godere ogni sera di un meraviglioso tramonto.
Come ho già accennato, il mare è davvero molto bello. Sassoso. Trasparente e non troppo freddo. Perfetto! Portati le scarpette da scoglio e non avrai problemi. Abbiamo avuto la fortuna di alloggiare in un residence dal quale si poteva scendere a piedi in una piccola caletta. Uno dei pochi affacci sul mare poco affollati. Acqua cristallina e tantissimi pesciolini. Imperativo portarsi maschera e boccaglio!
Il traffico su strada, non ha scoraggiato la nostra ricerca della località costiera migliore del Montenegro. Ci ha solo spinti a trovare un mezzo alternativo. E’ così che un giorno abbiamo prenotato una gita in barca che partiva dalla città di Bar per arrivare a Budva, prevedendo un paio di tappe intermedie. A onor del vero sembrava quasi un barcone di migranti, però a conti fatti possiamo dire che abbiamo trascorso una splendida giornata e siamo sbarcati in spiagge bellissime e molto diverse tra di loro.
Come ad esempio la spiaggia della piccola Petrovac, dove abbiamo trovato una sabbia spessa e scura, e un mare limpidissimo. Oppure la spiaggia di Prilaz, raggiungibile solo via mare. Con la sua scogliera a strapiombo, levigata dai venti in modo unico e bellissimo.
Ma la mia preferita in assoluto è stata la spiaggia sullo scoglio di San Nicolò, davanti alla città di Budva, dove davvero ti sembra di stare in paradiso.
Temperature calde ma secche e sopportabili. Nessun piatto tipico individuato, tranne il pesce che la fa da padrone nelle località di mare. E abbondanza di Gyros e hamburgher a prezzi più che abbordabili. Abbiamo provato anche la pizza, che abbiamo trovato più che accettabile. E anche gli spaghetti alla carbonara in un locale lungo la spiaggia di Budva. Non malvagi, ma chiamarli carbonara è stato un azzardo.
E tra le gioie e i dolori che ci ha riservato il Montenegro, anche una leggera intossicazione alimentare della nostra Beatrice. Durata circa 24h. Proprio questo piccolo malessere, ci ha ricordato che è sempre bene partire con un’assicurazione sanitaria. Soprattutto se si esce dalla comunità europea. E con una piccola ma essenziale scorta di medicinali.
Quella che ho fatto, è una carrellata di pro e contro di una vacanza low cost. Un po’ inaspettata. A tratti un po’ sofferta. Un Viaggio nel Tempo, fatto in un paese che ricorda molto la nostra Italia degli anni ’80.
Il Montenegro è comunque un posto che merita di essere visto una volta nella vita.
Mi riservo di raccontarvi qualcosa di più delle città che abbiamo avuto il piacere di visitare. Seguiranno articoli su Bar, dirimpettaia della nostra Bari. Sulla vivace Ulcinj, la città con più cittadini di religione mussulmana. Su Kotor, che ci ha affascinato con i suoi fiordi e la sua raffinatezza. E infine su Podgorica, la piccola capitale del Montenegro che conta circa 150.000 abitanti.
Una vacanza che porteremo nel cuore, soprattutto per le persone incontrate. La signora Maria degli appartamenti Maça di Uvala Maslina. E un’altra Maria, di Napoli, con il marito Nunzio e il figlio Manuel. Con loro abbiamo trascorso piacevolissime serate e giornate. Condiviso alcune disavventure montenegrine, e sorriso insieme di questo posto unico dalle mille facce.
Consigli di viaggio:
- Scaricare maps offline prima di partire. Fuori dalla comunità eurpea il roming internazionale non funziona;
- Acquistare una sim dati locale non appena si arriva in Montenegro. Solitamente si trova nei piccoli market al costo di 15€ circa per 2 settimane, con 500 giga di navigazione. Noi abbiamo acquistato anche sulla mia sim windtre un pacchetto apposito per la connessione nei balcani. 29,99€ per 2 giga e 50 minuti di conversazione. Avere entrambe le soluzioni ci ha dato più sicurezza;
- Partire con un’assicurazione sanitaria. Le recensioni della sanità montenegrina non sono delle migliori. Soprattutto per quanto riguarda le strutture ospedaliere. Inoltre, essendo al di fuori della comunità europea, è tutto a pagamento;
- Confine di stato. Sbarcando con il traghetto a Spalato in Croazia, abbiamo affrontato l’attraversamento del confine sia in entrata che in uscita. Anche in quest’occasione non sono mancate le code. Per entrare in Montenegro è sufficiente la carta di identità valida per l’espatrio. Ma questa ti darà diritto ad un soggiorno per un massimo di 30gg. Se invece utilizzi il passaporto potrai soggiornarvi fino a 90gg;
- Moneta e pagamenti in contanti. La moneta utilizzata in Montenegro è l’euro. Nessun problema quindi di cambi e valute estere. L’unica accortezza è quella di avere sempre del contante nel portafogli, perché in molti posti non accettano le carte.